Le clementine di Calabria
Recentissima è la storia delle clementine, uno dei più famosi e buoni prodotti tipici calabresi. Stando all'ipotesi più accreditata sarebbe un incrocio tra mandarino e arancio amaro e fu segnalato per la prima volta nel 1902 dal botanico Trabut in un Istituto religioso di Misserghin, in Algeria e così denominata in onore di Frere Clement Rodier. Introdotta in Europa all'inizio del XX secolo, si è poi diffusa in Calabria, per errore, insieme a piantine di arance, nei primi anni del 1920 e la coltivazione si è diffusa tra il 1930 e il 1950, dove questo agrume ha trovato il suo Habitat ideale.
La Piana di Gioia Tauro (RC), è uno dei comprensori in Calabria, dove maggiormente la diffusione delle clementine è ampia. Qui le condizioni bio-pedo-climatiche hanno consentito la produzione di prodotti di qualità e volano i sviluppo socio-economico per l'intero comprensorio. Il clima mite consente, infatti, di ottenere produzioni precoci rispetto alle medesime varietà coltivate nel resto della Calabria.
Nell'anno 2007 l'Onafruit, organizzazione nazionale assaggiatori di frutta, ha consacrato agrume prodotto in Calabria, per le sue qualità organolettiche al primo posto tra i prodotti del bacino mediterraneo.
Negli ultimi decenni la clementina ha conquistato le preferenze del consumatore, a scapito del mandarino, a causa dell’assenza dei semi e della precocità di maturazione, infatti i frutti si raccolgono da fine ottobre a gennaio.
L'albero della clementina è assai simile a quello del mandarino, da cui differisce leggermente per le foglie che sono più grandi e più larghe e non hanno il caratteristico aroma del mandarino. Fiorisce e fruttifica lentamente e irregolarmente, in quanto molto suscettibile agli sbalzi di temperatura. Si ha una sola raccolta annuale tra novembre e gennaio. Il frutto assomiglia al mandarino: le differenze principali sono da ricercarsi nel colore della polpa, decisamente più aranciato. Inoltre non è mai appiattito come i mandarini, ma sempre ben rotondo. Come il mandarino, si sbuccia e si divide in spicchi con facilità. Il gusto invece è più simile all'arancia, con un perfetto equilibrio tra l'agro e il dolce. Ricche di vitamine, aromatiche e molto dolci, risultano facili da sbucciare, essendo l’epicarpo liscio e molto sottile, e possono gustarsi fresche o essere trasformate in canditi, marmellata, succhi, sorbetti, dolci e liquori.